Brian Taylor è solo un ragazzo di sedici anni quando perde la sua figura di riferimento più importante, il padre. Affronta il lutto nel modo peggiore, isolandosi. Allontana i suoi affetti, la madre e il migliore amico ed intraprende un viaggio all’insegna della perdizione. L’essere sempre stato uno studente modello e il desiderio di reprimere il dolore gli consentono di imparare in fretta come essere un padrone della notte. L’alcol non ha più misteri per lui, ne assimila in gran quantità. Il sesso incosciente, ma sicuro, diventa il suo credo. Lo appassiona avere una partner diversa ogni notte, ma la cosa gli dona molti dubbi contrapposti all’unica certezza del godimento. L’aitante giovanotto vive in un universo parallelo in cui il dolore della perdita non è stato affrontato, ma rinchiuso ermeticamente in un meandro della sua psiche, pronto a riemergere di scatto fungendo da salvavita. Un festino, un tavolino di cristallo e una striscia di coca. È quello il suo bivio decisivo. È quello l’attimo in cui si verifica un fenomeno straordinario e suggestivo che lo scuote. Avrebbe potuto perdersi per sempre se solo non fosse intervenuta una forza superiore, tanto incredibile quanto verosimile.