“Hemingway (non) aveva ragione” è un libro, scritto dentro un altro libro, che a sua volta fa parte di un sogno, contenuto in un viaggio, che è figlio di una scelta, una conseguenza di un incontro tra un uomo e una donna, una figlia e un padre, due fratelli, tra persone amiche ma anche tra sconosciuti. Questo romanzo è apparenza e leggerezza, è la testimonianza che esiste sempre una giusta dimensione ma non coincide quasi mai con la propria esatta posizione. È il racconto di come per quanto tutto possa sembrare vero ed esistente, in realtà la verità è sempre altro, semplicemente perché il reale è ciò che non esiste.