Questo è un romanzo formato da tante storie scritte sulla base dei miti dell’antica Grecia. Il lavoro ha origine dalla mia lettura scolastica dell’Iliade e dai molti dubbi che mi sono sorti allora per le parti, i versi ed addirittura le singole parole censurate dal professore nel leggere e commentare l’opera di Omero. Il mio interesse per la mitologia era d'altronde sempre stato profondo: il primo vero libro che avevo letto da bambino, la “Storia delle Storie del Mondo” di Laura Cantoni Orvieto, mi aveva entusiasmato. La risposta ai dubbi che mi avevano messo in crisi allora è in questo romanzo che, sulla scia del libro della Orvieto, ripercorre le storie dall’origine del mondo alla nascita dell’antica Roma, però in un’ottica assolutamente diversa: come gli amori ed il sesso abbiano permesso lo sviluppo dei rapporti tra gli Dèi e dell’umanità tutta. Per fare questo ho raccontato un mito prima degli altri, un mito delle tradizioni pelasgiche, in cui una femmina crea e violenta sessualmente un maschio. Poi ho iniziato con i miti greci veri e propri, partendo però da Psiche ed Eros. È infatti proprio Eros che induce sia gli Dei che gli Umani al sesso. Ma non è lui che l’ha creato. Nel mio racconto, confermato peraltro da una serie di miti ellenici, è Gaia, la Madre Terra, che prima inventa il sesso, ed in seguito lo userà per controllare la nascita sconsiderata degli umani. Bisogna tener presente, però, che il tempo della mitologia ha scansioni diverse dall'impianto cronologico tradizionale: ad esempio la storia di Cadmo, che sembra si svolga durante la gigantomachia, tratta anche di umani di là da venire.
Il racconto si interrompe quando le colonie greche giungono in Italia, per dare origine all’altro dramma violento ed erotico che sarà lo sviluppo della Civiltà Romana. Ho voluto anche mettere in risalto perché la figura di Ulisse, pur nelle diverse e controverse versioni, rimanga, a mio parere, una delle più spregevoli, dal punto di vista umano, di tutta la mitologia greca.