Il mio assurdo è un’opera che l’autrice ha tradotto da un’esperienza concreta, una sofferenza vissuta. Si tratta di un cammino difficile, analizzato con sofferenza, ricordando la cattiveria subita a causa di persone capaci di far del male gratuitamente a chi è buono e sincero. In seguito a questa profonda analisi la protagonista riesce in qualche modo a constatare che il proprio unico torto è stato quello di amare delle persone prima di conoscerle veramente. Per riprendersi la propria dignità ha dovuto lasciare andare un amore a cui aveva tanto creduto, e per sopravvivere a tanto dolore si è rivolta a Dio, da cui ha ricevuto conforto, coraggio e la pace del cuore. Avvicinandosi molto alla fede ha così scoperto che cosa significa essere cristiani: perdonare tutte le persone che ci hanno procurato tanto dolore.