La fuga a Budapest, di un cinquantenne napoletano. Evocazione, in parte, di tragica esperienza personale vissuta nel 56, durante i moti rivoluzionari d’Ungheria. Per dissipare, altresì, la piatta vita trascorsa in una famiglia anelata, ma che lo ha deluso, frustrato. Mortificato. Michele Carotenuto, il protagonista, incontra una donna ungherese che lo accompagna dopo i primi tempi del sodalizio magiaro. Da amica, compagna di incontri culturali; che la capitale ungherese serba ai suoi ospiti. Una storia, quella dell’autore al suo sesto romanzo noir, che non smentisce l’originalità dei suoi scritti. Una palpitante sequenza di eventi che nulla dà per scontato. Un insospettabile epilogo".