“La bolletta di Casapippone” è la storia di un contribuente rozzo, bestemmiatore, incoerente, furbo e rabbioso. Poco incline all’osservanza dei doveri. Attento ai diritti, ma ribelle, specialmente se deve sborsare quattrini. La storia, però, fin dall’inizio mostra anomalie amministrative, se così si può dire, di un paese, quest’ultimo ovviamente, è inventato, ma è un dettaglio marginale. I paesi dell’Italia nostra sono quelli che sono. Hanno usanze diverse, così pure amministrazioni; le caratteristiche dialettali probabilmente fanno la differenza: sono come un marchio indelebile. Il protagonista, Antonio, a Casapippone si trova inoltre a combattere contro tradizioni quasi medievali, che non gli fanno bene. Eh no! Proprio no. Le vicende sono fantasiose; il paradosso sfocia spesso in situazioni a dir poco esilaranti. Lo spaccato sociale è quello che è, così pure i personaggi; non mi resta quindi che augurarvi un buon divertimento.
Il romanzo è umoristico e direi pedagogico, ma quello che colpisce di più è la squisitezza linguistica che sorprende il lettore con neologismi dialettali.
Scrivere con l'obiettivo di far ridere e riflettere è difficile. Si, perchè l'umorista è un sagace filosofo che mette in mostra vizi e difetti dell'essere umano. In questo romanzo, ho trovato inoltre i dialoghi assai coloriti, accompagnati cioè da termini dialettali che aderisco perfettamente all'impronta comica del racconto.
I personaggi sono ben caratterizzati, a partire dalla coerenza del protagonista principale fino ai componenti del nucleo familiare, ai vigili spocchiosi, agli abitanti del paesino. Tutti fanno parte del teatrino tragicomico di Casapippone, che non smette mai di regalare folklore e risate.
Leggere un'opera come La bolletta di Casapippone rende felici: ritmo alto, flusso di coscienza critico e spiritoso, vicende divertenti e paradossali che sono metafora evidente della società attuale, giochi di parole, buon incipit, ottima caratterizzazione dei personaggi ( che sprigionano empatia), capacità dell'autore di scrivere per vivide immagini, modus scribendi che denota buona padronanza della lingua italiana.
Quello che risalta in questo libro è la caratterizzazione psicologica dei personaggi. E' efficace, grottesca ed antropomorfa. Non mi chiedete che significa antropomorfa perchè non lo so. Forse dipende dal fatto che hanno somiglianze con gli animali vispi e malandrini...