La storia di questo libro, per quanto possa sembrare semplice, banale o scontata, non lo è… perché è una storia di vita, è storia di fatti che, proprio perché nati dalla realtà, hanno la caratteristica del sapore naturale e della spontaneità.
Uscendo dalla metafora, nel libro è sviluppato il tentativo di avvicinare aspetti che, solo all’apparenza potrebbero sembrare non abbiano alcuna relazione, ma riflettendo bene ce l’hanno… eccome…
Essi sono: l’intervento dissennato dell’uomo sulla natura che provoca il disastro del dissesto idrogeologico e la matita rossa e blu a cui viene affidato il compito (giusto…) di segnalare un errore, ma che spesso non interviene nella fase successiva o precedente, cioè non provvede a mettere in atto altri interventi per evitare che esso si verifichi… e, quindi ecco che l’autore si lascia andare, attraverso il racconto di una storia vera… la storia di Sergio, a sognare una scuola dove ciò si verifichi.
Le parole e i pensieri, nati semplici e spontanei, vorrebbero realmente parlare e le descrizioni vorrebbero realmente esprimere, felici, il loro inno alla bellezza della natura e delle sue leggi e soprattutto vorrebbero evidenziare e stimolare la grande importanza di mettere sempre l’uomo al primo posto: è questo quello che merita… è un uomo… siamo noi…!