Il mio legame con il territorio in cui vivo sarà per sempre imperituro perché amo le sue tradizioni, i magici racconti dei nostri vecchi ai quali mi appassionavo fin da giovane, l’intenso odore di pace che vi si respira opposto al caos della città, la mirabile bellezza dei monumenti secolari che trasudano di storia vera e di quella costruita. Proprio in questa splendida cornice ho voluto inserire le vicende del romanzo che per lo più si succedono nell’Abbazia di Grottaferrata, luogo di culto di importante sacralità che si erge al termine del Corso principale del paese. L’imponente monumento, un tempo fortilizio di difesa, guarda la valle su cui è affacciato con le sue possenti mura e, nella parte più esposta, presenta un vasto vallo attualmente adibito in parte alla riproduzione di piante ed in parte alle attività ludiche dell’estate grottaferratese. L’inaccessibilità del posto, la sua storia e la riservatezza del piccolo nucleo di Frati Basiliani che lì vivono mi ha sempre incuriosito e ciò mi ha portato a sviluppare la vicenda dentro quelle mura nelle quali sono custoditi impenetrabili segreti raccolti negli antichi testi conservati nell’enorme biblioteca interna e accessibili soltanto a pochi…