Trippa e Serapeo non hanno assolutamente nulla in comune, né nell’aspetto fisico, né tanto meno nel carattere; barista dall’intelligenza non troppo sviluppata il primo e giornalista insoddisfatto il secondo. Si incontrano con Gilda, un’attrice in carriera. L’incontro avviene per caso, per chi crede al caso, chi invece vuole vedere un disegno del destino o risultanze fisiche e chimiche, ne ha tutte le possibilità. I tre intrecciano le loro vite, tre universi nati per non incontrarsi, attratti dall’aver smarrito il senso delle certezze intorno alle quali erano stati creati. Al pari della pietra filosofale, la ricerca del perpetuo mobile, un meccanismo che si mantenga perpetuamente in moto, producendo lavoro dal nulla, è rimasto un mito che allo stato attuale delle conoscenze non dovrebbe poter esistere. Come sappiamo, l’energia non si crea e non si distrugge, si trasforma. Non c’è da meravigliarsi se nel miraggio del perpetuo mobile, i tre protagonisti si ritrovino in nuovi punti di inizio che richiedono nuova energia per ripartire.