Michele è uno di quei ragazzi che popola le periferie milanesi: lavoro precario, piccoli espedienti e tanti vizi. Un giorno però gli succede qualcosa di inspiegabile e si ritrova, senza sapere né come né perché, a dover affrontare la sua stessa psiche, le sue paure più profonde ed i suoi desideri più inconfessabili. La sua vita gli si ripropone davanti, la realtà ed il sogno si mischiano all’interno di un etereo cubo bianco, che ha la capacità di catapultare Michele nelle varie avventure. Tra un delirio e l’altro, senza mai capire dove inizia la realtà o dove finisce la fantasia, il nostro protagonista finisce con il ritrovarsi agli arresti, condannato per l’omicidio della sua fidanzata. Il dramma si consuma e lo consuma, la fine di un incubo è l’inizio di un altro e Michele scopre che da certi incubi non si può tornare indietro. La madre si prende cura di lui, rinchiuso in un ospedale psichiatrico, ormai considerato pazzo ed incapace d’intendere e di volere e senza volerlo si ritrova anche lei davanti a ciò che ha fatto impazzire suo figlio. Tra demoni presunti o reali “Psychodramma” è una storia che non dà mai la certezza di essere reale e vuole essere una riflessione sulla nostra psiche e sulla capacità della nostra mente di alterare la realtà e di giocarci brutti scherzi. Fondamentalmente è un romanzo, ambientato per lo più a Milano, tranne qualche scena nella campagna brianzola e, come dice il titolo, non ha lieto fine, in realtà non ha nemmeno una fine visto che lascia aperta la strada ad una nuova avventura.