Sergio ed Anna Maria si incontrano per caso durante una sessione degli esami di Stato. Lui è un brizzolato cinquantenne, lei una giovane bella e coscia lunga. Si conoscono poco ma si piacciono da subito. Nasce una storia breve, intensa, travolgente, appassionante, clandestina e spesso senza freni inibitori. I due colleghi, sebbene si promettano tacitamente “libertà”, diventano come due adolescenti alle prese con baci rubati, appuntamenti saltati, WhatsApp teneri, magliette ricordo e biscotti da gustare in macchina. Il tutto condito con ironia, humour, “bugie bianche”, sotterfugi, sorprese, canzoni da condividere, una piacevole routine ed un pizzico di tristezza. In quei quindici giorni Sergio scopre, con gioia, che è vivo, ha ancora sentimenti che la vita familiare aveva seppellito ed Anna Maria diventa una gattina bisognosa di coccole. Saranno Alice e Bianconiglio a dire loro quanto dura la felicità, sarà poi Sallustio a ribadire che quella relazione rimarrà “per sempre”. Sullo sfondo c’è un suicidio da dove parte tutto, ci sono le aule scolastiche, il loro mestiere di insegnanti, i dialoghi con l’amico Fabio, un’autostrada, due bar, una vacanza ed un esame che rovinano tutto. Ci sono, però, anche tanti punti interrogativi da sbrogliare, un fraintendimento e due litigi in cui nessuno dei due alza la voce. Di loro, nel finale a sorpresa, non resterà nemmeno una foto insieme.