L’opera è ambientata in un contesto urbano anonimo e atemporale. Aristide, nonostante un’istruzione universitaria, per vivere è costretto a lavorare come disegnatore (passione coltivata per un breve periodo della sua vita) e, nel tempo restante, come precettore di ragazzi in difficoltà negli studi. Sarà nel rapporto con questi e con i loro genitori che emergerà prepotentemente il disagio del protagonista, incapace di relazionarsi e di esprimere in modo sano i propri sentimenti. L’incontro con un vecchio amico e, infine, con un misterioso prelato, segneranno la discesa definitiva verso il delirio.
Una scrittura che ti prende per mano e ti porta lontano. Per i complessi risvolti psicologici, un romanzo non per tutti.
È di una bellezza insostenibile.
È di una bellezza insostenibile.