Terzo tempo ci parla di coraggio e di ideali e si riferisce a una Storia che non solo non può essere dimenticata ma che è (o dovrebbe essere) la radice culturale dell'Europa. Nel racconto l'attenzione alle tradizioni seduce con le lusinghe di una scrittura che affabula e coinvolge accompagnando il lettore, nell'atmosfera della narrazione, lungo una trama dove avvenimenti e riflessione si alternano e riescono a far emergere i segni di quella tradizione popolare che rende unica una nazione. L'intreccio si snoda negli anni del dopoguerra, ripercorre tratti di vita dei protagonisti e si avvicina con un percorso mirato ai nostri giorni, sfiorando fatti e avvenimenti che hanno condizionato i pensieri e il costume di molte generazioni. Ma la visuale è periferica. Gli amori, gli affari, i contrasti sociali sono quelli del paese: storie piccole che si confrontano, come in una parodia, con i grandi temi che invece determinano le scelte politiche ed economiche degli Stati. Tra vizi e virtù, slanci e furbizie, fede, credenze e fobie donne e uomini vivono e cercano se stessi. A volte sono credibili. Spesso costretti a recitare una parte. Uniti, malgrado tutto, nel tentativo di dare un senso alla vita e nel cercare le risposte che li accomunano. Cosa ci sarà dopo? Soprattutto: ne è valsa la pena?