"Shizumaru è in ginocchio a terra, dispera nella solitudine che riempie quei corpi privati della vita. Il sangue imbratta l’erba del prato e insozza il cuore che rifugiandosi nel luogo della sua infanzia aveva ritrovato leggerezza e serenità. L’agnello bianco è macchiato di sangue. No, non c’è più spazio per l’innocenza d’ora in poi. La spada della vendetta ha falciato la luce, lasciando posto solo alla morte".
Forte e delicata, precisa, rapida ed efficace è la scrittura di Morana. Riesce a plasmare un mondo a noi lontano, sia per tradizione, sia per storia, un mondo che si perde nelle pieghe del Giappone feudale. Un raro esempio di trasformazione di un giovane scrittore occidentale in un profondo conoscitore di quella cultura così diversa, affascinante, che ha influenzato molto la nostra pittura, il nostro modo di riflettere, la creatività.
Sa dosare con semplicità non facile la frase, i colpi di scena, le azioni, le descrizioni.
La natura ha importanza vitale nel racconto, il paesaggio appare come reale e denota la freschezza dello scrivere, la maestria di un romanziere, anche se in verità giovanissimo, dando al lettore appagamento e sorpresa.
Traspare nella lettura un interesse profondo sia per la robustezza della trama, sia per la soavità dello scrivere.
Questo è Lorenzo Morana!
Gerry Delfino