Dante Minerva vive a Roma, la sua camera da letto affaccia su via Casilina. Ogni mattina si sveglia straziato dalle grida stridule dei gabbiani e dai rumori molesti del traffico cittadino. Il chiasso estenuante di una città infernale, pervasa da un moto incessante quanto insensato.
Nel corso delle sue inutili giornate, Dante si trascina stanco e demotivato in cerca di un lavoro, ma non trovando altro che sporadiche occupazioni tali da permettergli a malapena di pagarsi le spese quotidiane. Lavoretti di vario genere che chiama cadaveri in putrefazione. Il suo unico scopo nella vita: tirare a campare.
Un’esistenza inesorabilmente priva di stimoli. Eppure, suo malgrado, Dante si troverà presto risucchiato in un’improbabile catena di eventi, un groviglio di situazioni estreme e grottesche dal quale riuscirà a districarsi solo grazie al suo crudo e generoso realismo, uscendone relativamente indenne e decisamente più maturo.
VERTEBRE. È cinico. Ironico. Grottesco.
VERTEBRE. È tenero. Malinconico. Straziante.
VERTEBRE. È brutale. Scorretto. Sconvolgente.
cursioni ai laghi e il teatro.