La formazione sociologica, antropologica, epistemologica di Maria Grazia Gemelli le permette di leggere i fenomeni sociali nell’ottica di una psicologia della condizione umana. Questo saggio è una navigazione, non solo nozionistica bensì di senso, lungo i temi dell’attualità e della confusione contemporanee, non ultimo la disaffezione dei cittadini italiani alla politica, simulacro svuotato e incapace di riprogettare il sistema. La concretezza di ciò che si può e non si può fare sembra perduta. Tutto appare vecchio e inutile. Per essere in sintonia con il tempo di inizio Millennio occorre accettare la discesa in un’immensa fiction collettiva, tra il reality e la soap opera, dove i problemi veri sfuggono e vanno rincorsi, restando senza fiato. Viene proposto dall’autrice un moderno senso civico, partendo dall’interrogazione sull’inizio della costruzione di ogni identità, per srotolare un’indagine, anche attraverso ciò che hanno capito i pensatori storici, sulla realtà come rappresentazione mentale umana.