La biblioteca dovrebbe essere un luogo dove si muovono le idee. Attraverso lo sguardo esperienziale dell’autrice, il volume si sofferma su situazioni vissute in 36 anni di attività dalle prime esperienze di “public library” intesa come centro culturale polivalente, sino allo sviluppo di servizi più specialistici, costruiti e realizzati per essere fruiti da studenti universitari, in una cornice di impegno per la rinascita dell’Università a Reggio Emilia. Ma anche in questo caso, la biblioteca viene descritta quale centro di apprendimento, non solo luogo della memoria documentaria disciplinare. Nel testo si incrociano ricordi, come la scoperta di una poesia inedita di Pier Paolo Pasolini a Scandiano, l’intervista a Gesualdo Bufalino e a Bruno Munari e riflessioni sulle metodologie di lavoro in biblioteca.