Italia Donne presenta un progetto culturale, sociale, economico e politico rivoluzionario. Interessa tutti gli strati della popolazione italiana e potrebbe interessare anche l’Europa che, da statistiche di febbraio 2012, sarebbe afflitta nell’area Euro da circa 17 milioni di disoccupati. Si inserisce nella Società agli inizi del XXI secolo (anno 2012) in uno dei periodi più turbolenti politicamente, economicamente e moralmente, oltreché di crisi finanziaria mondiale. Propone un ‘progetto’ economico e di ricambio generazionale impostato sull’etica sociale, prospettando la soluzione di due tra i maggiori problemi che angustiano la nazione italiana: - La disoccupazione, giovanile e non (circa 2.700.000 disoccupati a febbraio 2012, il 10% circa a giugno-luglio, circa un giovane su tre e una donna su due). - La povertà o la soglia della stessa, e l’indigenza, nelle quali si dibattono molte famiglie a causa delle pensioni miserrime (circa 14 milioni di Italiani) e degli stipendi minimi -tra i più bassi d’Europa- di milioni di lavoratori. La finalità è di fare uscire l’Italia dal tunnel della recessione, e di realizzare un nuovo ‘miracolo economico’. Le idee per ottenere questo risultato si ispirano alle teorie di Adam Smith, John Maynard Keynes e Giulio Tremonti, economisti noti a livello mondiale. Le elezioni amministrative del 2012 hanno evidenziato il disgusto degli elettori verso la classe politica in generale: un elettore circa su due non è andato a votare, e, tra i votanti, molti hanno premiato il “Movimento5Stelle” di Beppe Grillo, probabilmente per protesta. ITALIA DONNE si propone ai disgustati, agli indignati, agli arrabbiati, ai protestatari per governare un nuovo modello di Società basato su equità, onestà, moralità, giustizia e solidarietà tra le persone, aiutando economicamente in particolare le categorie più deboli: i giovani, le donne, i disoccupati, i pensionati, gli handicappati, le persone e famiglie sulla soglia della povertà, i disperati per scarsità o mancanza di reddito, di credito e di lavoro, e tutti coloro che fanno fatica ad arrivare al “27” o non arrivano affatto.