“Una sfera, approssimativa, simile a un volto. E due occhi, ad altezze diverse. Con prospettive diverse. Attratti forse da mondi diversi. O dal mondo, che è sempre lo stesso, ed è sempre diverso. Come voleva una strana teoria detta l'eterno ritorno. Lo sguardo è latitante, contumace. Come L'Occhio. Di Dio, del vicino di casa, o dello storicista, o di chi è esperto di “comunicazione”, o anche della legge. Ci sono due occhi, che potrebbero essere anche dieci, o cento, o tanti quanti i nomi di Dio. Come gli sguardi che producono. E non è detto che l'entomologo abbia più ragioni (o sensi) di chi si occupa di sensibilità (estetica, ad usum delphini).” (da Senecio)