Viaggiando per svago nel Mediterraneo e per lavoro in Africa nera, si racconta del tempo e dei luoghi. Nel memoir l’autore passa frontiere e incontra saperi che generano sapori di culture diverse e lontane, inevitabilmente meticcie, tutte nel crogiuolo del locale-globale. Cosa si mangiava e si mangia ancora per fame e cosa si mangia non solo x fame ma per curiosità, per piacere, per ritrovarsi, per ricordare. Nel gioco del globo-loca si riconoscono, perlopiù, ingredienti comuni dove solo la diversa manipolazione affidata alle culture locali configura il piatto “loco- tradizionale”. Il suo sapore è molto più ricco quando si racconta di storia, di geografia, di saperi di popoli e sapori di luoghi che appartengono, sempre, a un territorio più ampio e assai più coinvolgente. È allora che, viaggiando non solo x fame, si rivela come trama di una tovaglia su cui si può gustare il globo-loca di saperi e sapori prodotti dalla mondializzazione.