Il libro, redatto nello stile proprio di una denuncia al C.S.M., tratta di un caso giudiziario che ha riempito le cronache giudiziarie sotto il titolo emblematico di “Guerra tra Procure”, quelle di Catanzaro e Salerno. Per entrare nel vivo della questione si riporta il comunicato Ansa licenziato il 4.12.2008 dal segretario generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra, su incarico del Presidente Giorgio Napolitano. Il comunicato riportava una lettera inviata da Marra al Procuratore Generale presso la corte di appello di Salerno: “La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno ha effettuato mercoledì perquisizioni e sequestri nei confronti di magistrati e uffici della Procura generale presso la corte di appello di Catanzaro e della Procura della Repubblica presso il Tribunale di quella città. Tali atti di indagine, anche per le forme e modalità di esecuzione, hanno avuto vasta eco sugli organi di informazione, suscitando inquietanti interrogativi. Inoltre, in una lettera diretta al Capo dello Stato, il procuratore generale di Catanzaro ha sollevato vive preoccupazioni per l’intervenuto sequestro degli atti del procedimento cosiddetto Why Not pendente dinanzi a quell’Ufficio, che ne ha provocato l’interruzione. Tenendo conto di tutto ciò, il presidente Napolitano mi ha dato incarico di richiederle la urgente trasmissione di ogni notizia e – ove possibile – di ogni atto utile a meglio conoscere una vicenda senza precedenti, che – prescindendo da qualsiasi profilo di merito – presenta aspetti di eccezionalità, con rilevanti, gravi implicazioni di carattere istituzionale, primo tra tutti quello di determinare la paralisi della funzione processuale cui consegue – come ha più volte ricordato la Corte Costituzionale (tra le altre, con le sentenze e le ordinanze n. 10 del 1997, n. 393 del 1996, n. 46 del 1995) – la compromissione del bene costituzionale dell’efficienza del processo, che è aspetto del principio di indefettibilità della giurisdizione”.
il libro è il resoconto fedele di una vicenda giudiziaria senza precedenti. Sono segnalate le aporie giuridiche che hanno visto coinvolti giudici disciplinari, giudici delle Sezioni Unite della cassazione, Ministri di giustizia, perfino il Presidente della Repubblica. Sono aperte e non volutamente affrontate le risposte sul versante politico- istituzionale. Ad altri le risposte che affondano il loro humus nei rapporti magistratura- Politica e nelle patologie proprie dell' ANM e del CSM.