Non c’è una verità ma tante quante gli uomini ed ognuna ha una sua realtà ed un suo fondamento, per questo, nel caso ci venga voglia di impegnarci per la riuscita di un uomo o di una donna, non possiamo avvalerci di teorie o metodi validi per tutti, né, tanto meno, della nostra personale esperienza. Con i dialoghi diventa possibile. Nei dialoghi ci sono due persone, uno è l’alleato e l’altro è l’aspirante, i due si parlano con le parole, come sempre accade e questo è il primo livello dei dialoghi. Contemporaneamente c’è però anche il maestro interiore dell’aspirante che parla e non lo fa con le parole ma con tutto quello che rimane , cioè con il suo organismo e la sua psiche, con emozioni, con immagini e con campo informatico. è il maestro interiore, l’anima, che spiega all’alleato come deve procedere, cosa deve tradurre o mostrare all’altro che questi non vede di sé. Di volta in volta si crea un momento di magia tra i dialoganti, il maestro interiore di un aspirante sa bene cosa dire e quando dirlo, l’alleato deve quindi solo ascoltare con tutto se stesso e con il proprio maestro, senza preconcetti, senza idee proprie, senza moralismi. Se l’alleato è uno specchio preciso e l’aspirante si comporta da coraggioso guerriero il risultato non può mancare, si può cominciare a volare. Questo semplice testo permette di rendere più veloce la prima fase dei dialoghi che è anche quella più noiosa per un alleato. È noiosa perché è il momento in cui l’aspirante è ancora completamente omologato, ragiona per stereotipi e parla con memi e spesso ha grandi resistenze ad abbandonare i vecchi modelli mentali standard.