Alto-Adige 1928. Una tormenta che si perpetra per tutto l’inverno blocca le strade, causando un brusco calo del turismo. In uno di quei borghi chiamato Colle Isarco, vive un bambino autistico di nome Ghigo che nasconde un potere speciale. Ghigo è figlio di Olga, la taverniera che gestisce la Locanda del Vichingo, ed ha un amico di nome Guido, che è il figlio di Ilde, l’altra donna che lavora in taverna, ed insieme a lui trascorre un'infanzia felice. Un giorno in paese arriva un mago marionettista, di nome Karol Wojcik, il quale decide di fare spettacoli in paese, godendo dell’appoggio dei fascisti. La gente si diverte ai suoi spettacoli di marionette, ma quello che non sa è che il mago usa un materiale molto particolare per costruirle...
Veramente appassionante! Libro dalle mille sfumature...curatissimo nei dettagli riguardanti epoca, trama e personaggi. Consigliato caldamente agli appassionati del genere.
Molto bello
Terminata ora la lettura di "Ghigo", mi sento un po' in imbarazzo, mentre mi accingo a scrivere questa breve recensione che mi auguro possa rendere fino in fondo giustizia al valore del libro che ha per oggetto. L'autore, nonostante la sua giovane età e sebbene sia un emergente, in questo caso, ha dato vita a un' opera, salvo qualche svista e qualche piccolo refuso, praticamente perfetta. Che Felice Diego Licopoli non abbia niente da invidiare ai grandi nomi, appare chiaro sin dall'inizio di "Ghigo". Questo lavoro ha dalla sua tanti punti di forza: una trama avvincente, fantasiosa, sospesa fra il magico e l'horror; una innegabile capacità di tratteggiare personaggi, rendendoli reali agli occhi del lettore; un periodare agile, elegante, articolato; un'ambientazione e una contestualizzazione della trama estremamente persuasive, convincenti; una notevole capacità descrittiva che fa leva sul sapiente uso di termini scelti e di aggettivi sempre appropriati. Leggendo le sue oltre quattrocento piacevolissime pagine, nel lettore si insinua il dubbio che le abbia indebitamente sottratte a qualche autore illustre: a me è capitato... Buon segno, direi! Questo autore calabrese, poco più che ventottenne, ha stoffa e talento da vendere: sono convinta che farà parlare di sé, negli anni a venire. Davanti a siffatta bravura non si può che dichiararsi favorevolmente colpiti e genuinamente commossi. La letteratura ha bisogno di nuovi talenti e la mia speranza, non più segreta a questo punto, ma sicuramente sincera è che Felice Diego Licopoli si dedichi anche ad altri generi, mettendo la sua creatività e il suo innegabile talento al servizio di qualche contenuto di spessore. Ne avrebbe tutta la sensibilità: lo si evince dalla delicatezza e dalla abilità con la quale tratta il difficile e spinoso tema dell'autismo, malattia della quale è affetto Ghigo, il protagonista, che la sua penna trasforma in una sorta di paladino del bene collettivo. Nel frattempo, godetevi la lettura di questo suo libro, edito da Booksprint, fantasioso e sapientemente scritto, ambientato nel Tirolo, durante il periodo fascista, in un ridente e tranquillo paesino di montagna, improvvisamente turbato dall'arrivo dell'oscuro mago-prestigiatore- marionettista Amon, personificazione del Male e del suo fido e bieco aiutante . Commuovetevi di fronte alla bellezza di certi personaggi quali: Guido, impavido e di buon cuore; Ghigo, bimbo autistico, dotato di strani poteri; Olga, locandiera coraggiosa e battagliera; mastro Bricca, figura dolce e altamente poetica. Fateli vostri, gioendo, preoccupandovi e emozionandovi con loro, aiutati in questo dalla abile penna di un autore emergente, più di nome che di fatto, che non mancherà di stupirvi e affascinarvi con la sua prosa scorrevole e stilisticamente compatta. "Ghigo, la mano della marionetta" verrà presentato il 2 agosto, alle ore 18.30, a Roma, in Via Gentile Da Momigliano, 154. Non mancate! Pubblicato da IRENE TEYXEIRA a 09:01