Nel testo l’autore intende far capire che l’italiano è una lingua di una nazione viva, il cui fine non è solo la conoscenza della grammatica, ma della cultura e anche un approccio, seppur essenziale, legato alla riflessione letteraria. L’italiano è lingua della comunicazione e nel contempo è espressione di una cultura aulica, L’italiano di oggi, dopo aver abbandonato la rigidità di una lingua scritta di grande cultura, sta prestando un’attenzione sempre più sensibile alle modalità orali e alle possibilità espressive individuali. Si tratta, pertanto, di una lingua più duttile e ricca che spesso utilizza neologismi, espressioni regionali o costruzioni particolari, in ogni caso tutti elementi portatori di vivaci valori semantici e affettivi. Il fine e l’obiettivo dei docenti di italiano è quello di preparare i discenti ad apprezzare l’italiano come lingua di comunicazione, come idioma da utilizzare nel mondo del lavoro e magari anche per un’eventuale carriera accademica. In ultimo è bene chiarire anche che ciò che si apprende deve essere funzionale alla capacità di comunicare, cioè di interegire con altri parlanti, esprimendo e comprendendo i diversi fini per cui si parla o si scrive. Infatti, un enunciato o un testo scritto non è ancora comunicazione, ma lo diventa solo nel momento in cui arriva all’interlocutore o al lettore o all’ascoltatore. Ammiratore e fan del premio Nobel italiano per la chimica Rita Levi Montalcini, anche il Prof. Lodes ha scelto lo studio, la ricerca e la propria professionalizzazione come fine della propria vita. I migliori amici per il Prof. Lodes, oltre ad alcune amiche e amici in carne e ossa, sono i libri, migliori amici dell’uomo e soprattutto fedeli e mai traditori, sempre pronti ad ascoltare e stupire in qualsiasi momento della vita noi lettori.