Non sa più cos’è l’eterno

Scrivendo questi versi ho dato fondo alla volontà di rafforzare spiritualmente, aggiungendo una marcia in più durante un periodo particolarmente difficile. Quel che accade nell’interiorità si manifesta nel movimento psichico dell’anima, e quel sentirsi sottosopra nei sentimenti indica una rivoluzione in corso, una disciplina da osservare, e una presa di coscienza verso la durezza, rivelando i limiti da superare, e quali sono gli aspetti radicati da cambiare per ricevere risposte esaurienti risananti, ma anche nel darne appropriatamente alla sfera Spirituale connessa alla presenza Superiore di Dio, conoscendone l’autorità e la difficile interpretazione dei quesiti a cui necessariamente bisogna rispondere per estrarre il valore umano, come se si trattassero di risorse nascoste e portate in superficie con forza estrema e risollevante, a fronte della profonda debolezza. Conscia di quanta perseveranza sia necessaria per delineare il percorso da intraprendere e rigenerare attraverso esperienze quotidiane, capire dov’è iniziata la mancanza e porla all’attenzione, infine correggerla. Ho mancato di troppa fiducia per amore, dando un valore elevato a un legame rivelatosi all’improvviso qualcosa di completamente opposto alle aspettative. Una tirannia psicologica che chi ama troppo subisce lasciandosi trascinare nella consapevolezza degli abissi interiori, nell’apertura totale della psiche e dello spirito nella visione simbolica del male inconscio, l’individuazione delle Ombre e la lotta contro l’odio distruttivo dell’anima, il pericolo di essere sopraffatti dai sentimenti negativi, rischiando di restare intrappolata nella morte spirituale, e come questa morte elevando l’amato manifestando vanità ed egoismo, mi sia stato inconcepibile. Concludo che il dolore profondo è la sepoltura simbolica dell’amore, ma se vi resta anche una vaga luce in lontananza, indica un richiamo intuitivo da seguire, ponendo avanti scelte di vita da individuare giorno dopo giorno, per rinascere tutte le volte che l’esistenza lo consente, e anche identificando quanto valore si è in grado di dare alla propria vita, valore che non deve mai venir meno. Un secondo tentativo di riprova è stata la via d’uscita aperta col tempo maturo della rivalutazione e la confermata ripresa della dignità umana verso sé stessi, e aggiungo con certezza, verso Dio.