L’ego perde e scova sé stesso. Un processo introspettivo, capace di legare narrazione logica e sperimentazione sensoriale. Un viaggio da Ferrara a Roma; dalla prima alla terza persona; dalla presenza alla visione; dalla realtà all’onirico; dal passato al futuro. Un ciclo. Un nichilismo in cui trovarsi è impossibile. Una moltitudine di bivi, nella quale l’inedito rende tutto immortale. Ecco allora che la meta perde di significato, muta in pura e semplice esperienza, dove poter percepire e farsi percepire. Un museo privato, dove la scoperta nasce dall’inutilità dell’essere.