Vincent Willem van Gogh, figlio di un pastore protestante, visse fino a trentasette anni. Nacque il 30 marzo 1853 a Groot Zundert in Olanda, morì il 29 luglio 1890, sparandosi in un campo, nei pressi di Auverse. Il pittore si mosse nella corrente impressionista come ricercatore di luce naturale e per lo studio della luce sulle forme; tuttavia, fornì un prezioso e fattivo contributo all’Espressionismo, esplorando le tematiche psicologiche ed emotive a mezzo la forza dei colori e del pennello. Emilio La Greca Romano, con lo strumento poetico, accosta alla visione, allo stile artistico caratteristico di Van Gogh, figura chiave dell’arte moderna, con appassionata espressione colora le sue parole coi toni intensi e la bellezza dei paesaggi emotivi. La poesia entra nell’arte, assorbe il colore vivo, rimane graffiata e carezzata rispettivamente dalle spigolature e dalle curve materiche. Il verso rasenta le tecniche audaci e innovative dell’arte di Van Gogh, si muove esplorando lo stile unico del pittore. Come per Van Gogh il colore non serve soltanto per rappresentare la realtà, ma crea un impatto emozionale, così il verso precipuamente si lascia modellare per trasmettere l’impulso del sentire. Sono versi emotivi che seguono il tratto delle pennellate emotive. Van Gogh si distingue per la dinamica del suo pennelleggiare. Audacia e slancio muovevano il pennello del pittore impregnato di denso colore. Tanto il tratto del colore, quanto lo sviluppo della poesia, trasmettono un movimento dinamico e creativo. L’Autore di questa silloge non manca nel fornire una certa carica di simbolismo, la sua poesia muove gli occhi fra linee vorticose, necessarie al pittore per costruire esiti dinamici e sensazioni di pura energia vitale. Inoltre entra, dunque, nel dipinto e non tralascia l’esperienza ora della luce, ora dell’ombra, quelle volontarie esagerazioni di Van Gogh finalizzate ad accrescere l’effetto sentimentale. Dalla poesia scaturisce un ulteriore dato certo e caratterizzante dell’opera pittorica: l’intensità emotiva. Il pittore, parimenti, infatti, trasferisce sulla tela il suo autentico riflesso della condizione interiore. La gioia, l’ansia, l’empatia per la condizione esistenziale e umana. La possanza della creatività pittorica di Van Gogh è scaturigine inevitabile della sua intensità emotiva. Tale caratteristica non passa velata in questa silloge e si presenta relazionabile anche fuori da una specifica contestualità spazio-temporale. L’autore propone in poesia il profilo di uno dei più grandi artisti post-impressionista, ben collocabile nell’espressionismo, dedica i suoi versi vibranti e intensi alle medesime pennellate di Van Gogh, fatte tutte di grande movimento e intensa vitalità; di questa silloge riscopre, sicuramente in modo originale, la profonda indelebile impronta che l’artista ha lasciato nell’arte sia per originalità di tecnica pittorica, sia per potenza emozionale. Entro il simbolo di assoluta libertà di questo maestro, La Greca Romano, ha modulato la sua azione poetica approfondendo il senso artistico e l’effetto culturale che il cosiddetto “pittore pazzo", tormentato e incompreso, ha incisivamente segnato nel nostro tempo.