Nei primi due racconti (“La pentola comunista” e “Libera nos a malo”) l’autore descrive momenti di vita di un piccolo centro agricolo dell’entroterra barese che, dopo la fine della seconda guerra mondiale avanza con passo ora lento ora spedito verso nuovi equilibri economici e sociali. Numerosi, però, sono gli ostacoli e i prezzi da pagare che rallentano o deviano questo cammino. Diverso (ma non troppo) è il contenuto dei tre racconti “previdenziali”: “La coppia più bella del mondo”, “La pensione del Vescovo” e “Delitto alla trentasettequaranta” sottolineano le reali e/o possibili conseguenze del mito della pensione intesa quale unico strumento per risolvere i problemi esistenziali. I primi due racconti previdenziali riportano episodi realmente accaduti (i nomi reali sono ovviamente diversi) mentre “Delitto ecc.” è completamente immaginato, anche se derivato da uno spunto offerto dalla realtà.