La scrittura, si sa, da sempre affascina la mente delle persone, ancor più della lettura. La possibilità di creare un mondo parallelo, di fantasia o verosimile, l’ambizione di veder pubblicato qualcosa partorito dai propri pensieri, dalle proprie fatiche, supera di gran lunga il viaggio esotico nell’universo dell’altro, quel mondo creato ad arte per noi da un altro scrittore. Il volersi mettere in gioco è comunque sinonimo di saper stare al tavolo, conoscere le regole e voler giocare con esse per vedere cosa ne verrà fuori, il famoso “cosa sarà”. Ed ecco cosa può accadere se ad un gruppo ristretto di persone, che amano vivere con la penna in mano e le idee in testa, viene chiesto di giocare scrivendo. Accade che, se le uniche regole che vengono messe sul famoso tavolo sono alcune delle carte dei tarocchi (il carro, gli amanti, la fortuna, l’eremita, il matto e l’appeso), ne fuoriesce un libro, un’antologia o, per meglio dirla con terminologia corrente, una raccolta di racconti bizzarra quanto sorprendente.
La mente umana, si sa, spesso fugge via verso lidi dove nemmeno si pensa di poter mai arrivare attraverso i sogni. E invece in questa raccolta il sogno, le fantasie, l’irreale diventano concreti, si fanno carta, si fanno storia. Storie di un mondo parallelo, storie di eventi naturali e sovrannaturali che si mescolano alla ricerca di un’emozione, alla ricerca di un perché, di un insegnamento, o, semplicemente, alla scoperta di che cosa è stato o cosa sarà. Perché tutti, nella propria vita, hanno a che fare almeno una volta con il carro, con gli amanti, con la fortuna, con l’eremita, con l’appeso e, perché no, con il matto.