L’affascinante, misteriosa forza evocatrice del linguaggio umano è la protagonista di questa divertente raccolta. Ironici, smaliziati, a tratti spassosi, gli undici, brevi racconti ci conducono nel magico labirinto delle parole: un luogo delimitato, ma in cui le infinite possibilità di combinarsi dei segni che lo compongono riescono a generare molteplici, credibili, equivalenti realtà, man mano che in esso ci addentriamo. Lo stereotipo diventa archetipo, il paradosso verità sperimentabile, lo stupefacente normalità, il tragico ridicolo e viceversa; tutto risulta sottosopra, costantemente si ribalta, si confonde in un gioco di bizzarre geometrie e visioni, fino a farci smarrire la strada per cui siamo entrati, ammesso che esista: pure, anche la trovassimo, resta da chiedersi se da questo mondo incantato vale davvero la pena di uscire.