Antonio Carignano ha riconosciuto di essere stato oggetto, parecchie volte nella vita, di interventi prodigiosi, non umanamente spiegabili. Quando succedeva uno di questi fatti, alcuni amici, venuti a conoscenza dell’accaduto, gli consigliavano di darne testimonianza con un quadro commemorativo “ex-voto”. Essendo stato, anche durante quest’ultimo anno, per così dire, “graziato” si è convinto di non potersi più esimere dal provvedere in tal senso. Non avendolo fatto prima, si accorge però che, se realizzasse un quadro per ognuno degli eventi, non sarebbe sufficiente un’intera parete per contenerli tutti e per tale ragione decide di darne atto con questa pubblicazione; la stessa riporta anche il contesto in cui accadevano gli episodi narrati, per documentare, specialmente ai nipoti, quale tipo di vita sacrificata conducevano coloro che li hanno preceduti su questa terra.
Finito di scrivere il 17 gennaio 2013 festa di Sant’Antonio Abate onomastico dei cinque Tonin su dodici generazioni di Carignano che hanno abitato a Rivalta negli ultimi trecento anni.