“Camera 5” è definito dall’autore come “Il Piccolo Principe 2.0”. In una Bologna dai ricordi nitidi, un eterno bambino corre verso quella camera, la “Camera 5”... Non è un racconto, ma un’istantanea in cui ciascun lettore può rivivere autonomamente il proprio dolore. Un testo che parla di vita e di morte, del continuo altalenarsi di due facce di una stessa medaglia. L’autore, in un turbinio di emozioni, ci conduce in un’altra vita, tra una seduta gratuita dall’analista e un viaggio nei ricordi e nell’anima di un insegnante-bambino.