Chiara è la seconda di sei figli, nati a Benevento in una famiglia dominata da una madre padrona, avida, ingenerosa e dura, che non ha risparmiato ai figli privazioni, sfruttamento e botte. Il padre è invece benevolo ma debole e sottomesso. Durante l'infanzia e l'adolescenza, la ragazza subisce sfruttamento e abusi sessuali, oltre a essere costretta a sposare un ragazzo che non le piace e da cui fuggirà diverse volte, per poi tornare disperata e sconfitta. Seguiranno altre fughe e altri ritorni, altri matrimoni, illusioni, delusioni, rappresaglie affettive, che la porteranno da Benevento a Milano a Torino, fino alla Liguria di ponente. La povertà starà alle sue calcagna e diventerà una nemica da battere a qualsiasi costo, specie nel momento in cui arriverà una figlia a dare significato e peso alla sua vita. Così Chiara, attraverso varie sirene disseminate sul suo cammino, si imbatterà nella prostituzione, ponendo la propria esistenza su due binari paralleli: di madre sollecita e di puttana accorta. Né sarà facile per lei cambiare vita, circondata da violenza, menefreghismo, ipocrisia, mediocrità del sentire. Eppure Chiara, che ha vissuto arrangiandosi, resta nel suo cuore un'adolescente, quella che non è mai stata perché soffocata da troppi aguzzini, e da adolescente è ancora oggi in attesa di un amore vero,pulito, generoso e bello. Lo testimoniano i suoi occhi che guardano attorno mobili e inquieti, perfino un po' selvatici, da uno sfondo interiore di sofferenza e spavento. Ma che, se si aprono al sorriso, sanno donare senza chiedere davvero nulla in cambio. Se nella vita esistono le compensazioni, prima o poi il principe nobile di Chiara arriverà, magari in un suo sogno o in un suo sentiero interiore non ancora abbastanza illuminato, e le restituirà la bellezza di un'infanzia non tradita.