“Lacrime d’Oceano” è una metafora di qualcosa di più profondo che riguarda il mio vissuto. Polly, la protagonista del racconto, mi rappresenta nei passaggi fondamentali della mia crescita: da pesciolino a sirenetta, da medusa a foca monaca che, passando per il tritone, inizierà a prendere man mano sempre più consapevolezza della sua identità di donna. Attraverso il fantastico mondo acquatico e poi attraverso il contatto con l’aria e la terra, Polly affronta il suo enorme dolore originato dagli abusi subiti nei primi anni della sua infanzia. Ma da questo dolore ne uscirà sempre vincitrice, grazie all’aiuto della Natura che, con tutte le sue molteplici manifestazioni, è sempre lì pronta a tenderle una mano e a ricordarle tutto quello che la vita ci dona con il suo splendore. Ho scelto gli animali come personaggi del racconto perché ritengo che essi ci appartengano, poiché in ciascuno di noi sonnecchia un animale che ci ricorda quanto sia importante quell’istinto che, proprio nei momenti più cupi della nostra vita, ci guida verso la salvezza. Nella seconda parte del racconto la realtà si svela. Attraverso le memorie del passato e attraverso le conquiste più recenti, ho riportato stralci di vissuti interiori carichi di verità, quella verità che ora ho deciso di raccontare e di condividere con i lettori, grazie alla forza e al coraggio che mi hanno accompagnata fino ad oggi, nonostante tutto.