Questa è un’opera tratta da un tragico fatto di cronaca nera svoltosi nella Palermo di fine ’800. Quasi tutti gli avvenimenti che si riscontrano nella vicenda, corrispondono realmente a quanto accaduto e sono detratti dagli atti giudiziari dell’epoca e/o da fonti di cui l’autore ha avuto conoscenza tramite alcuni diretti discendenti dei protagonisti, ormai scomparsi e riuscendo, in tal modo, a fornire un’ampia obiettività storica dei fatti, fermo restando le rielaborazioni autoriali che sono servite a dare alla narrazione due basilari presupposti: il resoconto storico e l’invenzione.Gli slang che si riscontrano in molti dialoghi, servono a rendere ancora più conforme alla realtà il gergo usuale nelle conversazioni quotidiane della società dell’epoca, specie nel popolino e tra i membri della malavita locale, così come nelle borgate e nelle campagne.La mafia protagonista del nostro racconto è la mafia che albergava in città, nelle borgate della Conca d’oro, in mezzo alle ville aristocratiche, ai suoi giardini fragranti di zagara e di cui, in parte, si sconosceva ancora l’esistenza. È una mafia che si interessa degli appalti, delle gabelle e delle guardianerie esistenti nelle agrumeti dell’agro palermitano che, con intrighi e prepotenze venivano affidati ai suoi adepti che di solito erano i capi più in vista della congrega malavitosa.Ma è anche una mafia che gode protezione grazie a personaggi più in vista di Palermo: “l’alta mafia". Nascono in tal modo quelle complicità di cui la mafia gode in città e nelle periferie; una mafia che riesce a mobilitare il centro del potere politico formando quell’ampia clientela di “amici” obbligati, quando è necessario, a mettersi a disposizione per fare mandare all’aria un processo allo scopo di salvare un “compare” dalla galera.Ma oltre a ciò la mafia ha altri metodi per aiutare i propri associati nei processi: riuscire con minacce indirizzate ai testimoni o, con la compiacenza di amici che si concedono, a fornire alibi e/o false testimonianze per rendere quindi vana l’opera della giustizia.