Il protagonista e sua moglie decidono di acquistare un appartamento e dopo averne visitati molti l’agenzia li indirizza presso l’abitazione di proprietà di un vecchietto. L’anziano ha un’aria sinistra: viso magro, lunga barba e schiena curva. Alla coppia la casa piace da subito e decidono di acquistarla. Il protagonista fin dal primo momento si fissa su una piccola loggia. Un antro confortevole dove ci sono un tavolino, un posacenere e due sedie. In quel momento un’ombra sembra alzarsi dalla sedia e poi sparisce. L’anziano proprietario sussurra alla coppia: «Qui non sarete mai soli.» Appena preso possesso dell’abitazione, cominciano le visioni del protagonista all’interno della piccola loggia: figure sedute sulla sedia di destra, che solo lui sembra vedere mentre fuma, invece la moglie e la figlia non si accorgono di nulla. Superati i primi timori, comincia ad abituarsi a quella insolita compagnia, sino a quando una sera dopo cena una figura entra con passo lento nella loggia e comincia a parlargli. Pian piano nella loggia si siedono in maniera assolutamente imprevedibile persone a lui care e pure qualche ospite sgradito, oltre a personaggi famosi e soggetti stravaganti. Tutti da tempo scomparsi. Il protagonista scambia con tutti opinioni e domande. Cerca risposte a questioni rimaste sospese nella sua attuale vita. Quella loggia diventa in modo del tutto illogico uno spazio fra il passato e il presente. Questa finestra sul passato fa riemergere nel protagonista ricordi, tristezze e memorie sopite.