Quando è nato mio figlio Paulo undici anni fa avevamo preso l’abitudine di raccontare una storia prima di addormentarci. Quello che era iniziato come una sorta di avventura si è poi consolidato diventando consuetudine: un momento intimo che entrambi aspettavamo e desideravamo. Io leggevo, lui ascoltava, mi interrogava e a volte percepivo che la sua mente era in viaggio da qualche parte: tutto ciò assieme. Poi sono andato a raccontare alcune di queste storie ai suoi compagni di asilo nido e della scuola elementare.
Ho avvertito in quelle occasioni che il pubblico, selettivo e severo, mi ascoltava con interesse; motivato ‘dal successo’, ho fatto il grande salto raccontandole in una biblioteca. A questo punto mi restava solo metterle per scritto, augurandomi, che queste storie possano incantarvi.
Leggendo questi racconti illustrati con alcuni dei capolavori dell’arte ve ne accorgerete che abbiamo parecchie cose in comune con gli dei: vi è un intreccio che mescola e distilla sapientemente generosità e meschinità, scherzi, gioia di vivere e tristezza, colpe e castighi ma con molta perspicacia perché “incantano l’immaginazione senza corrompere il cuore”. Resta però una differenza fondamentale fra noi e gli dei: loro rimangono dei. A noi resta la possibilità di vivere con gioia e di apprendere dai nostri errori.
Ad ogni mito raccontato è associata una tecnica artistica di carattere tattile visivo (pittura, cultura, architettura, arte musiva, ceramica, rilievo).
BELLISSINO LIBRO VE LO CONSIGLIO