L’intento del presente lavoro è contribuire ad una lettura razionalmente accettabile di un’opera letteraria che è stata lasciata dall’autore allo stato frammentario. Ciò è dovuto innanzitutto al fatto che la vita di Pasolini è stata stroncata all’improvviso. Se è vero, però, che tale evento ha impedito all’autore di portare a termine il lavoro, non è altrettanto evidente credere che tale accadimento gli abbia precluso la possibilità di consegnarci un’opera compiuta. Sostenere una tesi del genere implica la necessità di legare l’opera letteraria ad una dimensione arazionale basantesi su una concezione che riesce a vedere relazioni di senso tra elementi anche molto differenti tra loro, sia a livello sostanziale che formale. Il gioco di ambiguità comunicativa a cui l’autore si presta in modo consapevole, attraverso numerosi interventi diretti rivolti al lettore, suggerisce un tipo di lettura criptica di Petrolio, che, all’interno di un sistema fatto di continui rimandi del livello del “detto” a quello del “non-detto”, parte dalla comunicazione testuale per procedere oltre. Il nostro lavoro è stato un tentativo di evidenziare una possibile chiave di lettura dell’opera, ipotizzando l’esistenza al suo interno di potenzialità comunicative che l’apparente stato di incompiutezza sembrerebbe escludere a priori.