L'uomo vive in società perchè ha terrore della solitudine. Ma egli è sempre l'uomo delle caverne: furbo, egoista, violento.
I personaggi del romanzo, Carmelo ed Emanuela, Pietro e Mariellina, tutti e quattro sovrastati da un atavico destino di sofferenza e di dolore, aspirano con tutte le loro forze ad una vita tranquilla e piena di affetti.
Emanuela, rimasta senza genitori, vive con gli zii.
Carmelo vuole portarla a vivere in montagna, in un podere a contatto solamente con la natura per sottrarla all'insidia dello zio e della gente. Ma lei rifiuta convinta che la vita necessita del rapporto con gli altri.
Pietro e Mariellina realizzano la loro aspirazione di una vita felice ma per poco tempo perchè la cattiveria umana si abbatte su di loro.
Il contrasto tra la natura e l'uomo brutale, tra solitudine e civiltà potrà mai essere superato?
E' la follia, la trasgressione alle regole del vivere civile il mezzo per arginare la violenza, l'egoismo, la calunnia?