Tutto parte dall'esperienza personale all’A. O. Santobono-Pausilipon e nell’incontrare personale con alcuni genitori, e nel vedere in questo luogo di sofferenza molti litigare o entrare in contraddizione. Tutto ciò lo ha rattristato. È arrivato a capire che l’umanità ci prende di più e ci lascia pensare “il pensiero del pensiero”. La fantasia del cielo in fiamme è l’immagine della nostra vita terrena, dove a volte non riusciamo a riconoscere l’altro, le sue capacità, il suo bene. L’egoismo prende spazio e si impadronisce di noi. Il nostro comportamento terreno tradisce, per questo è importante parlare a Gesù, con Gesù, e riconoscerlo. La vita va vissuta apprendendo; è la realtà che fa prendere coscienza del bene e del male. Tutto lo sa solo Dio. Siamo tutti chiamati ad una nuova conversione. I suoi dialoghi con Gesù sono una prova d'amore e contraddizione dovuti alla sua umanità. Lui gli risponde, lo orienta, lo illumina, lo rende più forte e perciò Don Celestino lo testimonia nei suoi servizi, ovunque va. È un continuo ricercare la gioia per sé e per tutti. Ecco l’immagine buona della sua presenza in ospedale, nonostante tutto.