Nel periodo del lock-down della primavera del 2022, a seguito del diffondersi del Covid-19, anche alle chiese fu intimato di evitare la celebrazione col popolo e i sacerdoti trasmisero sui “social” le liturgie e le omelie. Lo stesso avvenne anche in Albania, dove l’autore del libro opera come missionario, ma avvenne anche che ad agosto dello stesso anno, lo stesso Giovanni Nitti fu colpito dal virus in forma grave e dovette vivere l’esperienza dell’intubazione in rianimazione, dell’isolamento e del ricovero in ospedale per più di quaranta giorni e consecutiva convalescenza. Sebbene guarito dalla malattia, ferite profonde hanno segnato l’animo dell’autore che, come cammino di guarigione, ha ripreso le predicazioni prima del contagio, conservate su internet, e le ha volute rileggere a posteriori confrontando la sua predicazione con la sua esperienza. Questo libro, pertanto, non contiene solo una serie di omelie proferite prima del contagio, ma nella seconda parte di esso l’autore presenta un confronto di quanto predicato con le ferite lasciate dalla sua esperienza. Ne deriva una riflessione seria, sia umana che di fede, sul rapporto con la precarietà dell’esistenza, sulla paura della morte e sul senso dell’assenza di Dio nel momento del dolore, e sui passi avviati verso un cammino di rinascita.