“Parlare di medianità, con tutto ciò che «contiene» questa parola, in un contesto sociale oramai secolarizzato e scristianizzato può sembrare fuori luogo o anche un discorso da bigotti appena sbarcati dal passato medievale. Dovremmo riflettere, invece, sul fatto che molti cristiani praticanti non credono affatto nell’esistenza del Nemico di Dio e non riescono a discernere la sua azione dietro a determinati eventi e pratiche. Se un nemico agisce di nascosto e senza attirare l’attenzione su di sé, riesce più facilmente a colpire ed uccidere l’avversario. è ciò che il diavolo attua in molte persone, la potremmo definire «anestesia dello spirito», con la conseguenza che la vittima non solo non si rende conto di essere «sotto attacco», ma non prova il minimo senso di colpa o rimorso per i propri peccati e per le cose sbagliate che compie. […] Ci illudiamo di poter capire e saper giudicare molte cose, senza però considerare che siamo costantemente attaccati e messi alla prova da entità spirituali avverse che hanno per natura un’intelligenza molto superiore alla nostra. […] Il cristiano, in genere, non è più in grado di fare un sano discernimento sulla realtà delle cose, confonde ciò che piace a Dio con ciò che Lo offende. Perché tutto questo? Attraverso il nostro studio abbiamo cercato di dare una risposta. Una risposta che trova solidi riferimenti nella Parola di Dio, nei Padri della Chiesa, nel Magistero, nella testimonianza dei Santi e nel vissuto quotidiano dei comuni fedeli.”