Un racconto che fa riflettere soprattutto pensando ai bambini, e alle conseguenze che provocano su di essi situazioni disagiate o qualsiasi inconvenienza. In questi ultimi anni ci sono stati episodi di difficoltà varie che, in certi contesti hanno fermato tutto e tutti: calamità naturali, femminicidi, guerre sempre più vicine a noi, e soprattutto il Covid che ci ha paralizzati. Eppure, nel mezzo dei disagi, i bambini hanno superato quel periodo “maledetto”, adeguandosi alle circostanze. Lezioni seguite da casa alla chiusura delle scuole, si sono destreggiati con il computer, e alla riapertura e ripresa delle lezioni si sono adeguati all’importanza di portare le mascherine permanenti in classe e fuori. Quanta tenerezza vedere i piccini con il visino coperto. Senza obbiettare i bambini seguivano quel disagio, considerando il consiglio dei genitori di salvaguardare la salute di tutti. La bimba del racconto, essendo nata dopo la guerra, desiderava possedere un libro di lettura adatto alla sua età, frequentava le scuole elementari, e avrebbe desiderato giustamente qualcosa di adatto a lei. A parte il periodo desolante, il desiderio di avere un determinato libro purtroppo non veniva soddisfatto, ma la bimba non si arrendeva. In alcuni casi, i desideri dei bimbi, in qualche modo possono essere compensati creando giochi nuovi. Infatti, la mancanza appunto di un libro o di un giocattolo può creare insoddisfazione da colmare. La bimba cercava di compensare le mancanze con la fantasia, tanto da pensare di poterlo scrivere lei stessa un libro per la sua età, ma demandava il desiderio a quando sarebbe stata più grande. Così, rispondendo alla domanda che le facevano, su cosa avrebbe fatto da grande, la risposta era: “Da grande scriverò!” Consapevolezza o ambizione? O puro desiderio di possedere un libro che non fosse solo quello scolastico? Poi… si cresce, la vita segue il suo corso, a volte diverso da come si programma, ma è pur sempre vita, che vale la pena di essere vissuta.