Le esperienze di vita narrate nel presente romanzo mettono in risalto sia l’incanto dell’amore platonico, sia l’esaltazione dell’amore impossibile, fino ad arrivare ad un mondo onirico che collega la donna con fili invisibili ad un’ “altra” dimensione. I particolari sogni premonitori, infatti, si rivelano capaci di cogliere aspetti sorprendenti nella sfera dell’irrazionale. Il contenuto narrativo affascina e disorienta. La curiosità trascina il lettore fino all’ultima riga, lasciandolo insoddisfatto per il desiderio che avrebbe di saperne di più, quel di più che l’autrice trattiene per sé. Alla base vi è il tema dell’amore nelle varie stagioni della vita in tutte le sue sfaccettature e incongruenze, ma soprattutto l’amore proibito, mai deprecabile come nella superficialità dell’intendimento collettivo e che spesso porta inesorabilmente ad una nostalgica solitudine. La scrittrice, che si racconta in prima persona, dichiara di essere l’unica protagonista reale del romanzo, gli altri personaggi invece sono stati inventati, anche se qualcuno potrebbe riconoscersi nei tratti e nei fatti, come anche di fantasia sono i luoghi di svolgimento delle azioni. Il contesto ambientale è suggestivo, quasi un palcoscenico per rappresentare gli atti della vita, tra episodi sostanziali e particolari quasi irrilevanti che però “colorano” e rendono ineguagliabile il vissuto di ognuno di noi.