Consigliato ad un pubblico 16+
“Barunìa” nasce in Sicilia, terra che si specchia sulle sponde faraoniche, ma che ha riposto il suo “oro” nelle infinite distese di grano, di agrumi, nella bellezza architettonica, paesaggistica e nella genialità femminile, spesso invisibile. Un contesto luminoso nell’immaginario di tutti, che di fatto ha proiettato le sue ombre con la povertà e con le armi. Il romanzo, infatti, trae spunto da una cruda realtà accentuata dal secondo conflitto mondiale. Periodo che i siciliani hanno vissuto in modo diverso da altri connazionali. Un popolo confuso che identificava la guerra negli stenti e nella miseria, piuttosto che nel fine politico. In questo quadro, il “potere” e l’analfabetismo sono dipinti come i veri padroni delle “anime”, delle menti e soprattuttoleggi tutto
Consigliato ad un pubblico 16+
“Barunìa” nasce in Sicilia, terra che si specchia sulle sponde faraoniche, ma che ha riposto il suo “oro” nelle infinite distese di grano, di agrumi, nella bellezza architettonica, paesaggistica e nella genialità femminile, spesso invisibile. Un contesto luminoso nell’immaginario di tutti, che di fatto ha proiettato le sue ombre con la povertà e con le armi. Il romanzo, infatti, trae spunto da una cruda realtà accentuata dal secondo conflitto mondiale. Periodo che i siciliani hanno vissuto in modo diverso da altri connazionali. Un popolo confuso che identificava la guerra negli stenti e nella miseria, piuttosto che nel fine politico. In questo quadro, il “potere” e l’analfabetismo sono dipinti come i veri padroni delle “anime”, delle menti e soprattutto delle donne. “Barunìa” è l’incontro-scontro fra realtà culturale, paesaggistica e immaginativa. È l’emozione allo stato puro dove si affacciano passioni, misteri, intuizioni e personaggi assolutamente probabili quanto assurdi. Nelle pagine di questo libro l’autrice ha impresso, con rara tridimensionalità, i ritratti delle protagoniste principali: Zarina e Anita. Due figure che incarnano perfettamente il giorno e la notte, che combattono fra il bene e il male, l’intelligenza e l’analfabetismo, la libertà e la sottomissione, la ricchezza e la povertà, l’eros e la timidezza, alla ricerca di diritti negati. “Barunìa” è un fiume in piena dove scorre tanta innocenza, ma anche violenza, poesia, colore. Un romanzo che non si pone come un libro da sfogliare, ma come un teatro, una musica da ascoltare, un dipinto da leggere, vivere e assaporare rigo per rigo.
Recensione di Barunìa.
"BARUNÌA" è!
... Un estratto di tutte le arti che fa immergere in una Sicilia difficile, ruvida ed al tempo stesso straordinariamen
te bella. Qui, le protagoniste "Anita e Zarina", dotate di rara e naturale bellezza, vivono il loro tempo impoverito dalla seconda grande guerra che ha contribuito a togliere loro dignità, diritti e libertà. Anita, forte, potente e avvincente come la notte, è costretta a diventare l'amante del barone. Una schiavitù che deciderà di troncare con un omicidio-suicidio.
Zarina, trasparente come il giorno e di padre ignoto, sarà spettatrice di uno stupro di gruppo e poi lei stessa vittima di violenza, tradita da chi le aveva fatto credere di amarla.
Entrambe percorrono una strada difficile, lunga, quasi impossibile, che le vede resistenti e capaci di risvegliare le coscienze per un vera parità di genere.
Ines
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