Il romanzo percorre un arco di tempo che va dal 1943, sbarco degli alleati in Sicilia, al 1981, morte del Cavaliere. L’autore del romanzo, attraverso il suo protagonista, ripercorre il suo passato come un flashback esiziale, un trascorso che sebbene raccontato, lo rivive in tutta la sua prepotenza, quasi a non volerlo dimenticare. E ciò fa con tale partecipazione, che i ricordi stessi gli creano una certa sofferenza per il degrado dei luoghi raccontati e, al tempo stesso, un godimento nel rivivere minuziosamente i singoli avvenimenti del protagonista che in fondo sono i suoi.
In questa prospettiva il lavoro diventa prezioso in quanto documento di un relativamente esteso periodo storico sofferto e goduto nello stesso tempo, i cui effetti si prolungano nel tempo fino a essere percepiti ancora come attuali, ma acquista anche originalità, perché non lascia indifferente lo scrittore il quale si fa personaggio secondario chiaramente estrinsecato nel suo ruolo di protagonista.