Livorno, 1991. Giulia ha sedici anni, è giovane e immatura, orgogliosa di portare il nome della Santa Patrona della sua città. Giulia è allegra e piena di vita, ama la musica e ogni canzone le sembra parlare di sé. Vive serenamente la sua età, circondata dagli amici di sempre. Giulia ha il desiderio irrealizzabile di diventare una strega e quello più razionale di diventare un’insegnante, ma non ha troppa voglia di studiare e spesso fa brucia a scuola. Una mattina incontra Giuseppe, giovane studente di medicina siciliano venuto a Pisa per studiare. Tra i due sboccia l’amore, ma Giulia gli racconta una bugia dopo l’altra per apparire più grande e più interessante. La loro storia d’amore dura poco più di un anno, periodo in cui entrambi attraversano sconvolgimenti emotivi causati dalle vicende di cronaca, dalla tragedia del Moby Prince a Livorno, alle stragi di mafia in Sicilia, che li segna per la vita. Il giorno in cui Giulia confessa un piccolo tradimento accaduto l’estate precedente, i due si lasciano. Non ci sono ancora né i telefoni cellulari, né i social network, rintracciarsi è difficile e la vita di entrambi prosegue su due strade diverse. Giulia si diploma e riesce a diventare davvero una maestra, Giuseppe parte per la Spagna dove riesce a specializzarsi in tecniche di fecondazione assistita. Trascorrono quasi venti anni uno lontano dall’altra, ma si incontrano nuovamente in un’ occasione drammatica…