Il capanno

Tengo a precisare che la storia è frutto della mia fantasia e non fa riferimento ad alcuna persona reale. Gli avvenimenti sono raccontati dal protagonista che si trova in carcere per aver commesso un omicidio. Da bambino, Giovanni (questo è il nome del personaggio principale) subisce un abuso sessuale da parte di un adulto, amico dei suoi genitori. Purtroppo, le violenze si protraggono per una serie di circostanze favorevoli e il bambino non trova mai il coraggio di raccontarle ai suoi genitori, ma si porta dentro il trauma che, come un macigno, segnerà tutta la sua vita. Giovanni tenterà di comportarsi come una persona normale, si sposerà, ma il matrimonio fallirà prestissimo e lui asseconderà la sua natura, senza porsi remore o farsi degli scrupoli. Lui ha scoperto di essere attratto dai bambini e dagli adolescenti e cerca tutte le occasioni per soddisfare i suoi istinti. Durante una delle orge a cui viene invitato, accade un fatto terribile: muore un bambino. Lui non è responsabile di questa morte, ma resta impressionato e, soprattutto, ossessionato dalla paura che nel corso delle indagini venga fuori anche il suo nome. Fra lui e i suoi accoliti si stabilisce un patto basato sull’omertà, ma questo non gli basta per sentirsi tranquillo, ha bisogno di cambiare aria, di andare lontano. Si trasferisce in una città del Nord Italia dove può continuare a svolgere il suo lavoro di informatico. A Milano, sogna di iniziare una nuova vita ed è sinceramente pieno di buoni propositi, ma questa rinascita durerà poco. Si auto inganna, si illude, trasforma la realtà. Giovanni non ce la farà a difendersi dalla natura maligna che gli è attecchita dentro. Ne rimarrà travolto.