Alessandra affronta con coraggio la chirurgia, le terapie seguenti e comincia la cura del sé analizzando, senza pietà, se stessa e la costellazione familiare, e riuscendo così a scoprire possibili cause remote del linfoma di Hodgkin. Comprende le rimozioni di sapore freudiano. Scopre i meccanismi inconsci responsabili della personalità border-line. Il teatro è la sua grande passione. Studia e legge fino a migliorare grandemente le sue risorse psicologiche. Nella prima parte del romanzo affronterà poi il disturbo ossessivo compulsivo (DOC) anche con relazioni amicali e terapeutiche di varia natura. Postura e portamento, scrittura autoanalitica, l’atteggiamento verso la vita, l’immagine di sé, la fede e l’aumento della fiducia in sé sono altre vie alla felicità che, se non portano la salute, sicuramente l’alimentano. Nella seconda parte la vita e l’analisi dell’amico Andrea, storia nella storia, contribuiscono a spiegare in modo approfondito i vantaggi dell’analisi psicoanalitica e i comportamenti descritti nella frase precedente. Questa coppia crea un unicum di guarigione, rappresentando un patrimonio di strumenti utili per chi è esposto al rischio di sviluppare gravi malattie o le ha già sviluppate.