È la storia di un dirigente scolastico che lotta contro tutto e tutti per migliorare l’istituzione che gli è stata affidata e far sì che gli studenti si formino in un ambiente sano ed incentivante. Sono tante le difficoltà che continuamente deve superare, ma alla fine riesce quasi sempre a spuntarla ribaltando così un luogo comune secondo cui tutto è sempre stagnante e migliorare è impossibile. La stragrande maggioranza del personale della tanto bistrattata scuola italiana, secondo l’autore, opera bene, con tanto spirito di sacrificio e con dedizione completa all’attività didattica e formativa che svolge. Sono queste le persone che politici, sindacalisti e governo dovrebbero tener presenti e valorizzare se vogliono veramente risolvere i problemi della nostra scuola. Non di tagli o di rifondazione essa ha bisogno, ma di comprensione e collaborazione e, soprattutto, di maggiore rispetto, perché, se è stata fino ad oggi capace di sopravvivere a trascuratezze, sorprusi e malvessazioni di ogni genere e di raggiungere ugualmente tanti buoni risultati, vuol dire che ha già in sé tanta di quella linfa vitale che basterebbero appena pochi interventi per migliorarla.